VI edizione della Campagna “InDifesa – di Terre des Hommes”

© 2017 Carmine Flamminio / Senato della Repubblica

Gentili ospiti,

anche quest’anno ho accolto con molto piacere l’invito della dottoressa Vergari ad aprire questa conferenza. Terre des Hommes ha una lunga storia fatta di decenni di impegno in favore dei minori: questa attività è cresciuta nel tempo, prosegue attraverso numerose iniziative e si rafforza con la campagna “indifesa”, lanciata nel 2012 e giunta oggi alla sua sesta edizione.

Leggere il vostro dossier, lo dico senza alcuna accortezza retorica, è un colpo al cuore. Da essere umano, prima che da uomo delle istituzioni, non posso non sentire il peso delle umilianti condizioni di così tante persone e della gravità delle vessazioni che subiscono. Le storie di Gift, Beki, Blessing, quella di Amara, pronta a tutto per evitare che sua nipote Kirmani subisca il suo atroce destino: sono il racconto di singole vicende che illuminano e spiegano le statistiche e i numeri, ci fanno capire l’orrore che coinvolge milioni di bambine e adolescenti.

Le conseguenze di una mancata protezione e promozione del benessere infantile sono pesantissime e si ripercuotono nelle fasi successive della vita, oltre a rappresentare un gravissimo danno alla società. Ogni bambina strappata alla violenza è una speranza di riscatto per tutti noi. Ricordiamolo sempre: le bambine di oggi saranno le donne di domani, abbiamo il dovere di combattere tradizioni, pratiche e comportamenti che negano loro i diritti fondamentali come quello all’integrità fisica e psichica, alla salute, all’istruzione. Non siamo mai abbastanza preparati a confrontarci con questa realtà e, troppo spesso, pensiamo – sbagliando – che essa si consumi a così tanti chilometri di distanza da non riguardarci. Emerge chiaramente invece che, con le dovute differenze, ogni Paese del mondo, e quindi anche il nostro, deve prendere coscienza di quanto avviene e agire di conseguenza.

Sia chiaro. Se anche una sola bambina al mondo subisse la mutilazione genitale; se anche una sola fosse costretta al matrimonio in tenera età; se solo una fosse venduta, reclutata come nelle milizie armate e violentata tanto nel corpo quanto nello spirito; se anche solo ad una fosse negato di studiare, non sarebbe diverso, saremmo egualmente indignati. Quando il diritto ad una esistenza libera di un singolo è minacciato, tutti noi siamo minacciati. Se non siamo capaci di difendere la dignità di tutti i bambini, allora stiamo letteralmente distruggendo il nostro futuro. Nessuno di loro deve essere privato della speranza, della felicità, dell’opportunità di coltivare i propri talenti e realizzare i propri sogni. Le pagine del dossier sono di dolore ma anche di speranza. Ci inducono a riflettere, a impegnarci, a far sentire la nostra voce; mostrano come siano stati raggiunti alcuni importanti e incoraggianti risultati, anche grazie a realtà come Terre des Hommes. In particolare credo siano molto significativi gli obiettivi conseguiti sul delicatissimo versante dell’accesso all’istruzione, quello che è ampiamente riconosciuto come il prerequisito fondamentale per poter assicurare ad ogni individuo un futuro migliore. Colmare il gap tra i sessi e permettere a milioni di bambine di studiare meglio e più a lungo significa, in prospettiva, costruire un mondo più giusto e soprattutto più equo.

Lascio ai relatori che animeranno con i loro interventi questa conferenza il compito di descrivere il significato delle statistiche contenute nel dossier, così come riflettere sulla strada che dobbiamo percorrere nei prossimi anni. Concludo questo mio indirizzo di saluto con esprimendo un sincero sentimento di gratitudine verso Terre des Hommes. Il vostro è lavoro encomiabile, importantissimo, decisivo: lasciatemi dunque ringraziare di cuore – a nome mio e del Senato – tutte le persone che mettono a disposizione di questo progetto e della società le loro competenze e il loro tempo.

Grazie.