Dal blog sull’HuffingtonPost del 5 dicembre 2019
A questo Governo serve coraggio, non un ennesimo muro contro muro. Viviamo di ultimatum lanciati come sassi contro gli alleati: minacce vuote per difendere brandelli di identità ormai, per tutti, sbiadite. Resta solo una sensazione di confusione e di nervi tesi: esattamente il contrario di quello che volevamo quando ci siamo imbarcati in questa sfida di Governo.
La battaglia sulla prescrizione è diventata surreale: i dati del Ministero della Giustizia ci dicono che, tra quelli prescritti, 3 processi su 4 si prescrivono prima della sentenza di primo grado. Vogliamo davvero un sistema più efficiente ed equo?
E allora invece di perdere tempo con il solito balletto di dichiarazioni, portiamo in Parlamento una seria riforma del processo. Rivediamo le nullità, le notifiche, i riti alternativi, il dibattimento, le impugnazioni: in breve tutte quelle cose che concretamente rendono ingestibile il numero e la durata dei processi. È per questo che ci sono innocenti che restano imputati a vita e tanti, troppi colpevoli che la fanno franca.
Vorrei vedere la stessa determinazione di queste ore sui temi che davvero toccano la vita delle persone: gli esuberi di Ilva, Alitalia e Ubi Banca, le crisi aziendali, i decreti sicurezza, lo Ius Culturae; fondi per i disabili, per le famiglie, la scuola, la lotta alla criminalità organizzata, il dissesto idrogeologico e l’emergenza climatica. Insomma, soluzioni concrete per gli italiani in difficoltà.
Pensate, ad esempio, che le piazze delle sardine su cui cercate di mettere il cappello siano piene per le polemiche sul Mes e per la riforma della prescrizione? O chiedono una politica che ritrovi misura, serietà, empatia e sensibilità con la parte di Paese che non vuole finire nelle mani della destra?
Cari Luigi, Nicola, Matteo smettiamola di guardare i sondaggi e minacciare elezioni. Non vi sopporto più io, figuriamoci gli elettori.