Cara Ministro, Caro Presidente del Consiglio, carissimi ospiti,
è un onore e un piacere essere oggi con voi per questo ricevimento in occasione della VI Conferenza Italia – America Latina e Caraibi. Ho avuto modo di partecipare come relatore alla V Conferenza due anni fa e subito dopo di contribuire a un importante programma di cooperazione in tema di criminalità organizzata in America Centrale coordinato dal Ministero degli Esteri, culminato in un evento di alto profilo presso le Nazioni Unite. Ma il mio interesse per la regione qui così autorevolmente rappresentata viene da molto lontano.Nei 43 anni che ho dedicato alla professione di magistrato ho avuto spesso modo di cooperare fruttuosamente con molti dei vostri Paesi.
L’appuntamento biennale della Conferenza costituisce un’occasione importante di incontro e confronto che rinsalda un’amicizia di lunga data, un rapporto costruito nel corso dei secoli ed oggi più che mai vivo. I dieci anni trascorsi dalla prima Conferenza consentono un bilancio sui risultati raggiunti e sugli obiettivi futuri. Molte sono le sfide che nei prossimi anni insieme dovremo affrontare e io guardo con interesse anche alla VII Conferenza che significativamente sarà organizzata a Milano, in coincidenza con l’Expo 2015.
Mi piace pensare al legame che unisce il nostro Paese all’America Latina e ai Caraibi come ad una relazione familiare, fondata su una comunanza di radici, di storia, cultura, tradizioni, valori, oltre che su rapporti economici e commerciali. Molti Stati dell’area vantano comunità di italiani profondamente radicate nel territorio, che con la loro opera contribuiscono al benessere di quei Paesi e che restano straordinariamente capaci di mantenere vive e diffondere la lingua, le abitudini, le tradizioni del nostro Paese. Credo che queste “Italie” fuori dall’Italia rappresentino una risorsa preziosissima per il nostro sistema di relazioni e che occorra valorizzarle appieno.
Le trasformazioni che la regione dell’America latina e dei Caraibi ha conosciuto negli ultimi decenni, sul piano economico così come su quello sociale e politico, sono straordinarie e fanno di quest’area un vero e proprio laboratorio di idee e progetti cui dobbiamo guardare con interesse, contribuendo con le nostre abilità e i nostri approcci. Le nostre imprese trovano in questa regione un’area privilegiata dove offrire la propria esperienza, investire in ricerca e sviluppo, saldare canali commerciali per beni e servizi. Io sono un assertore della necessità di una crescente integrazione economica che dovrà essere accompagnata da programmi di crescita comuni per creare opportunità formative e professionali di reciproco interesse. Serve una “diplomazia della crescita comune”, che sono certo che il nostro Ministero degli Esteri saprà perseguire con determinazione.
In questi mesi da Presidente del Senato ho anche avuto l’occasione di apprezzare il valore della diplomazia parlamentare, accanto alla diplomazia tradizionale. Il dialogo fra le istituzioni rappresentative, che nella vostra regione stanno acquistando crescente importanza, permette sinergie istituzionali e contribuisce al coordinamento delle azioni politiche.
Le aree di cooperazione fra i nostri Paesi sono molteplici. Penso a quella in materia di sicurezza e di contrasto al crimine organizzato che è vitale, perché attiene non tanto all’ordine pubblico quanto alla effettività della democrazia, alla realizzazione dei diritti individuali, allo sviluppo, alla stabilità, alla pace. Penso ancora al recupero del patrimonio culturale che trova in Italia esperienze di eccellenza, o alle sinergie nel settore della protezione civile.
Cari amici,
le nostre comuni radici sono anche il nostro comune destino e sono convinto che insieme dovremo saperci confrontare con i grandi temi dell’umanità, la crescita sostenibile, la distribuzione della ricchezza, la realizzazione dei diritti, la stabilità geopolitica, la pace. Dobbiamo imparare ad agire assieme, ogni giorno di più. Per questo credo che ogni occasione di dialogo come quella odierna, sia molto preziosa. A tutti voi quindi auguro una piacevole serata, pregandovi di portare alle istituzioni rappresentative dei vostri Paesi il mio invito a visitare al più presto il Senato della Repubblica italiana.