Rilanciare le relazioni fra Italia e Cina

Nel corso della mia visita in Cina, e in particolare nell’incontro con il Primo Ministro Li Keqiang, è emersa la concorde forte intenzione di rilanciare le relazioni fra Italia e Cina, sulla scia dell’intensa partecipazione cinese a EXPO Milano 2015 e dei produttivi scambi di visite istituzionali degli ultimi mesi. Abbiamo confermato l’intenzione di consolidare ulteriormente la partnership strategica, anche intensificando gli incontri politici al più alto livello nel corso del 2016. Abbiamo concordato che la coincidenza fra il quinquennio che condurrà al 2020 – 50° anniversario delle relazioni diplomatiche e conclusione del 13° programma quinquennale di sviluppo – consentirà di promuovere nuove sinergie in settori strategici, fra cui: lo stato sociale e i servizi sanitari, nei quali l’Italia vanta una particolare esperienza nelle reti di assistenza e nelle tecnologie biomediche; l’ambiente, la produzione di energia pulita, la produzione alimentare eco-sostenibile e la sicurezza alimentare, nei quali l’Italia ha sviluppato livelli e tecnologie di eccellenza. Anche a seguito della lezione che ho tenuto presso la Scuola Centrale del Partito mi è stata rivolta la richiesta di sviluppare forme di collaborazione fra Italia e Cina nella prevenzione e nella lotta alla corruzione, anche sulla base dei sistemi legali e amministrativi sviluppati dall’Italia.
Con il Primo Ministro si è confermata l’importanza della cooperazione fra Cina, Italia ed Unione Europea nella soluzione dei fattori di instabilità in Mediterraneo e Medio Oriente e nel contrasto al terrorismo internazionale. La Cina riconosce la centralità del ruolo italiano in questo ambito e nella gestione dei flussi migratori e di profughi in Europa. Le autorità cinesi apprezzano il contributo italiano alla Banca Asiatica per le Infrastrutture e gli Investimenti e l’interesse italiano per il progetto delle Nuove Vie della Seta, in particolare al segmento marittimo, auspicando un coordinamento delle scelte strategiche di sviluppo dei due Paesi.
Il Primo Ministro mi ha assicurato che in Cina le imprese italiane saranno sempre benvenute e si è impegnato a garantire loro un sistema di regole certe ed imparziali. Su alcune questioni specifiche è emersa la piena disponibilità ad un produttivo dialogo per la rapida ricerca di soluzioni condivise nello spirito di rinnovata cooperazione fra i due paesi.
Nel corso dei diversi incontri ho riaffermato l’importanza del dialogo fra Italia e Cina per promuovere e tutelare i diritti umani sulla base dei principi di eguaglianza e di mutuo rispetto, nella cornice del Partenariato strategico con l’Unione Europea lanciato proprio durante la Presidenza italiana dell’UE nel 2003. Nell’ambito delle lezioni che ho tenuto presso la Scuola Centrale del Partito sull’etica della politica e la lotta alla corruzione e presso l’Università di Diritto e Scienze Politiche, ho avuto modo di ribadire come i principi dello Stato di diritto e dell’indipendenza della magistratura e la tutela dei diritti fondamentali siano al cuore della concezione italiana dello Stato e dell’evoluzione del pensiero moderno trasfuso nelle principali convenzioni internazionali. Ho raccolto un vivo interesse verso il tema dello Stato di diritto, di recente accolto come fondamento dell’ordinamento cinese, nel quale sono stati inseriti molti istituti del diritto romano (come la libertà contrattuale e la buona fede) e del diritto europeo (come le norme sulla tutela dei consumatori). Ho avuto modo di segnalare che alla globalizzazione dei mercati dovrà accompagnarsi quella dei diritti, con il progressivo superamento delle differenze fra le nostre diverse tradizioni giuridiche. Ho molto apprezzato l’interesse dei partecipanti alle due lezioni che si è manifestato in molte domande e commenti.
Nel caso della Scuola di Partito, questi erano focalizzati sugli strumenti di prevenzione e la lotta alla corruzione in Italia; mentre presso l’Università mi ha favorevolmente impressionato l’interesse degli studenti di approfondimenti sull’indipendenza e le modalità di selezione dei magistrati in Italia. Nel corso della visita ho avuto modo di incontrare diversi esponenti della comunità italiana, impegnati nell’imprenditoria, nella scienza, nelle università, nell’informazione, nel volontariato e nelle istituzioni. Sono rimasto colpito dalla loro capacità di comprensione e di adattamento alla complessa realtà cinese e dalla qualità del loro lavoro. Ho apprezzato particolarmente la dedizione, la competenza e la passione con le quali i funzionari e tutti i dipendenti dell’Ambasciata italiana a Pechino, guidata dall’Ambasciatore Ettore Sequi, rappresentano la Repubblica italiana”.

Riepilogo incontri:

1. Primo Ministro del Consiglio di Stato, Li Keqiang.

2. Presidente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, Zhang Dejiang

3. Presidente della Conferenza Consultiva Politica del Popolo, Yu Zhengsheng

4. Vice Presidente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, Zhang Ping

5. Presidente della Scuola Centrale di Partito, Liu Yunshan

6. Presidente dell’Assemblea locale del popolo di Tianjin, Xiao Huiyuan