Riformabilità o irriformabilità del capitalismo?

Messaggio alla Fondazione Basso

Purtroppo imprevisti e inderogabili impegni personali non mi consentono di essere con voi, come avrei voluto, per aprire il seminario internazionale che affronta un tema di grande attualità, il capitalismo, da sempre terreno di opinioni contrastanti tra fautori, oppositori e critici. Non è mia intenzione intervenire nel merito della questione, sulla quale autorevoli relatori si confronteranno oggi e domani, ma desidero ringraziare la Fondazione Lelio e Lisli Basso Issoco per l’organizzazione di questa iniziativa – realizzata con l’importante contributo della Fondazione Friedrich Ebert – ma più in generale per la costante attività nel settore della formazione che svolge intensamente da quel lontano 1973, anno della sua fondazione.

L’attività di servizio culturale della Fondazione Basso ha trovato un importante interlocutore nelle Università con le quali si interfaccia costantemente, sia nel campo della partecipazione e dell’organizzazione di master sia ospitando tirocini presso la sede della Fondazione, contribuendo così in maniera concreta alla formazione culturale delle giovani generazioni, che sappiamo essere il motore pulsante della nostra società, giovani che abbiamo il dovere di sostenere e di seguire nel percorso di crescita culturale che li porta a diventare cittadini consapevoli e responsabili. La missione di promozione della cultura della democrazia e dei diritti, dell’ambiente e dei beni comuni, dell’uguaglianza e delle diversità, dei diritti umani hanno fatto della Fondazione punto di riferimento nevralgico per diverse generazioni di studiosi, politici e intellettuali sia nazionali che internazionali, e continua ad esserlo ancora oggi, grazie anche allo straordinario patrimonio documentario custodito presso la Biblioteca e l’Archivio storico. Realtà che sentiamo particolarmente vicine, e non solo per prossimità geografica, visto che Senato e Fondazione sono praticamente “vicini di casa”.

Auguro a tutti voi un proficuo lavoro, nella convinzione che il dialogo e la conoscenza siano la strada maestra per combattere sopraffazioni e illegalità e per l’affermazione della dignità umana in ogni sua forma.