Care ragazze, cari ragazzi, gentili professori, Autorità,
è per me un grande piacere partecipare alla cerimonia di premiazione del “Progetto e concorso nazionale articolo 9 della Costituzione. Cittadini attivi per il paesaggio dell’ambiente”. Saluto i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo; del Ministero della Difesa; del Ministero degli Affari Esteri; della Fondazione Benetton studi e ricerche; i membri della giuria e tutti i presenti. Siamo giunti alla quarta edizione di questo importante progetto formativo, ormai una tradizione per me. Anche quest’anno il tema prescelto, “Cittadini attivi per il paesaggio dell’ambiente”, è particolarmente significativo perché si pone l’obiettivo di sviluppare e far crescere la consapevolezza dell’importanza della partecipazione attiva in materia di tutela, conservazione e valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente. Questa quarta edizione è stata un vero successo: 850 classi delle scuole secondarie di I e II grado, in tutt’Italia e anche all’estero, quasi 14.000 studenti coinvolti grazie al lavoro prezioso ed essenziale dei docenti che li hanno guidati.
I lavori dimostrano un impegno concreto e tangibile, basato non solo sullo studio individuale, ma sul lavoro in gruppo, sulla ricerca collettiva, sul confronto e lo scambio di idee per la realizzazione di un progetto che spesso non si limita a rimanere sulla carta ma che trova una realizzazione nella scuola o nel quartiere. Un lavoro, quindi, che si concretizza in un cambiamento tangibile nella realtà quotidiana. Si tratta di un’esperienza importante nella crescita e nella formazione di voi giovani cittadini che nell’arco di pochi anni – e sono davvero pochi, cari ragazzi, parliamo di circa un decennio – vi troverete a dover compiere quotidianamente, scelte che avranno un impatto diretto sulle famiglie, sui luoghi di lavoro, sulla politica e sull’ambiente. È facile prevedere che proprio la questione ambientale avrà sempre più rilievo e sarà sempre più delicata, nei prossimi anni. Questo concorso vi ha aiutato a capire un tratto essenziale della cittadinanza: l’assunzione di responsabilità in prima persona, l’iniziativa a favore della comunità, la collaborazione con i cittadini e le istituzioni per tenere lo sguardo rivolto al futuro e non solo alle contingenze della quotidianità.
Cari ragazzi, voi avete raccontato il paesaggio con l’obiettivo di valorizzare i luoghi che più rappresentano l’identità dei vostri territori, pensando le nuove destinazioni d’uso, studiando sistemi per assicurare la conservazione della biodiversità, recuperando e pulendo gli spazi verdi nei pressi delle vostre scuole, per far sì che la collettività potesse tornare a fruirne. Avete lavorato con competenza, entusiasmo e tanta voglia di fare. La questione ambientale, che deve essere una priorità per tutti, e l’interesse verso l’ambiente si sono via via radicati nella coscienza collettiva. Per avere uno sviluppo pienamente sostenibile occorre un ulteriore cambiamento culturale, un cambiamento profondo del modo di operare e di scegliere le priorità da parte delle organizzazioni internazionali, nonché un nuovo modo di concepire le politiche pubbliche. A livello nazionale il rispetto e tutela del paesaggio e dell’ambiente sono tematiche di drammatica attualità e urgenza. Il fenomeno delle cosiddette “ecomafie” in Italia è presente da anni, decenni. Troppo a lungo è stato sottovalutato. La criminalità organizzata ha da tempo messo le mani in affari che sono “sporchi” per definizione, sfruttando la convinzione generale, assolutamente errata, che i crimini contro l’ambiente siano dei “reati minori”. Il traffico illecito e lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, il saccheggio dei beni archeologici, il commercio illegale di specie animali e vegetali protette, l’abusivismo edilizio, gli incendi boschivi, i traffici e le contraffazioni e le adulterazioni nella filiera agroalimentare sono soltanto alcune delle modalità di arricchimento delle mafie. Le conseguenze per la società, sia da un punto di vista della salute pubblica sia dal punto di vista economico, sono drammatiche.
È compito di tutti i cittadini impegnarsi affinché il paesaggio sia tutelato e rispettato, conservato e tramandato alle generazioni future nel modo più integro possibile. È un dovere morale di ciascuno di noi ed è anche uno specifico compito della Repubblica, previsto dalla stessa Carta costituzionale, che lo ha posto addirittura tra i principi fondamentali. A livello legislativo, l’introduzione avvenuta lo scorso anno nel codice penale di specifici reati contro l’ambiente è un passo avanti fondamentale, sebbene tardivo, che consentirà di perseguire quei reati in modo più efficace. Tuttavia non è sufficiente una legge a cambiare davvero e in modo duraturo i comportamenti collettivi. È necessario che la consapevolezza dell’importanza che riveste l’ambiente – in particolare per un Paese così ricco di storia e ricchezze paesaggistiche come il nostro – sia ulteriormente diffusa e accresciuta nella coscienza di tutti noi, a partire dai giovani che avranno oltre al compito di conservare e trasmettere ai loro discendenti un ecosistema vivibile anche il compito, purtroppo particolarmente gravoso, di rimediare ai danni causati dalla negligenza dei loro predecessori. Sono fiducioso che questa sfida così ardua sarà raccolta e che voi, ragazzi, avrete successo e saprete fare meglio di quanto abbiamo fatto noi. Infatti, gli studenti che partecipano a questa iniziativa, e ad altre simili che spesso ospitiamo qui in Senato, non ci deludono mai. Al contrario, cari ragazzi, ci stupite sempre per l’impegno che traspare dai vostri elaborati e per la capacità che avete di proporre soluzioni sempre originali e intelligenti. Con i vostri contributi ci aiutate a vedere le cose da un’angolazione diversa, talvolta sorprendente, aiutando anche noi adulti, in particolare noi che abbiamo la responsabilità politica di fare delle scelte per l’intera collettività, a riflettere e a vedere i problemi sotto prospettive diverse, aiutandoci a capire quali sono le questioni che voi giovani sentite come prioritarie.
Vi ringrazio per ogni singolo progetto, per ogni singola idea, per ogni singolo contributo perché tutti costituiscono spunti nuovi, idee e stimoli per l’attività legislativa che quotidianamente avviene proprio in questi luoghi. Grazie a tutti voi.