Presentazione del libro “Photoansa 2013”

Autorità, gentili ospiti,

desidero porgere il mio benvenuto al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente dell’Ansa, Giulio Anselmi, al Direttore dell’Agenzia, Luigi Contu, a tutti i presenti.
È per me un grande piacere ospitare qui in Senato la presentazione del libro fotografico “Photoansa 2013” che ripercorre e sintetizza i fatti più rilevanti dell’anno che si sta per concludere.
La fotografia è uno strumento particolarmente efficace: con rapidità e immediatezza consente di rievocare fatti, circostanze e personaggi entrati nella nostra memoria collettiva. Non so se sia vero che un’immagine da sola valga più di mille parole, ma senz’altro molte immagini di questo volume hanno una forza davvero speciale.

I temi affrontati quest’anno sono molti e significativi. Si va dalle fotografie della sezione “Due Papi in Vaticano” a quelle drammatiche della sezione “Rivoluzione siriana”, che ci ricorda che centinaia di persone hanno perso la vita a causa del barbaro utilizzo di gas letali. Vi sono poi le immagini della Concordia affondata, che molti hanno visto come simboliche delle difficoltà attraversate dal nostro Paese. Tuttavia, a darci speranza, vi sono anche quelle della stessa nave rimessa in asse: simbolo di un’Italia che ha le capacità per risolvere i problemi.
Altri eventi drammatici che abbiamo vissuto quest’anno, e che il libro dell’Ansa con le sue immagini ci ricorda, sono il dramma di Taranto e la strage di Lampedusa. Sono fotografie che devono rappresentare un monito ad agire affinché simili eventi non si ripetano mai più. Mai più un’intera città dovrà essere costretta a scegliere tra diritto al lavoro e diritto alla tutela della salute. Mai più popolazioni fragili e disperate dovranno essere costrette a scegliere tra la morte nei propri Paesi d’origine e la morte in mare.
Anche alla vita politica italiana è dedicata una sezione, quella sulle larghe intese. Si tratta, in tal caso, più che di un singolo evento, di una fase istituzionale che ha caratterizzato l’intero 2013 e della quale ci occuperemo – politici e giornalisti – ancora nel 2014.
Per fortuna, nel volume troviamo anche immagini relative a temi più leggeri, gli eventi sportivi e quelle – che ci riempiono di orgoglio – della passeggiata spaziale di Luca Parmitano, astronauta italiano.
Tutti gli scatti sono dei piccoli capolavori, che riescono a cogliere l’essenza dell’evento. Ringrazio pertanto l’Ansa che ogni giorno, minuto per minuto, ci mette in contatto con il Mondo attraverso il flusso ininterrotto di notizie e che con questa pubblicazione annuale – giunta alla nona edizione: ormai è un’apprezzata tradizione! – ci fornisce un prezioso strumento per riflettere e fare un bilancio dell’anno appena trascorso, indispensabile per prepararci ad affrontare il nuovo anno.
Se dovessi scegliere alcune mie foto per rappresentare l’anno che sta per finire, non avrei dubbi.

Una è quella del primo incontro elettorale della mia vita, a Tor Bella Monaca: lì ho incontrato uno spaccato di vita che mi ha colpito nel profondo per la drammaticità di alcune situazioni e allo stesso tempo per la voglia di partecipare, di prendere parte alla vita del quartiere e del paese, ma soprattutto di raccontarsi, delle persone che ho incontrato.
Un’altra quella dell’intervista rilasciata il 30 giugno scorso, quella che in assoluto mi ha attirato più critiche perché sono stato tra i primi ad avanzare l’idea di staccare la legge elettorale dalle riforme istituzionali. Ora effettivamente la riforma della legge elettorale sta seguendo un percorso d’urgenza diverso dalle riforme istituzionali, ma al momento lo stallo è evidente: i gruppi parlamentari non riescono a trovare un accordo politico, dimostrando di non sentire la marea montante di una rabbia che si riverserà, più forte di prima, contro tutti i partiti. Oggi la Corte Costituzionale ci ha dato qualche settimana in più: spero che presto si possa trovare un’ampia condivisione qui in Senato, dove la mediazione è senza dubbio più complessa ma ineludibile. Se lo stallo dovesse continuare, nonostante i recenti sviluppi politici, non esiterò un attimo a sostenere il trasferimento di questo tema alla Camera dei Deputati.

L’ultima spero di farla durante le festività natalizie: ho letto qualche giorno fa sulle agenzie che Pietro Grasso, un giovanotto di 108 anni della provincia di Agrigento, vorrebbe un incontro “tra omonimi”. Ho parlato con i suoi nipoti e probabilmente riusciremo a incontrarci prima della fine dell’anno. Chissà che vita ha vissuto questo Pietro Grasso, so solo che da giovane era monarchico ma poi ha cambiato idea. Mi sembra un buon modo, questo, per chiudere l’anno: ripercorrere una storia così lunga e non smettere mai di guardare insieme al futuro. Nemmeno a 108 anni.
Grazie.