Autorità, gentili ospiti,
per prima cosa voglio dare il benvenuto all’Ambasciatrice Catherine Colonna, che rappresenta in Italia un Paese a cui siamo intimamente vicini in queste settimane di dolore e di sgomento. Do il benvenuto alla Ministra Maria Elena Boschi, che in Senato è di casa, al Direttore dell’Ansa Luigi Contu e a tutti i presenti. Sono molto felice di ospitare, come ormai è tradizione in questo periodo, la presentazione del libro “Photoansa 2015” che, con la forza iconografica di centinaia di splendide immagini, ripercorre l’anno che sta per terminare.
Un anno che purtroppo, cara Ambasciatrice, inizia con il terribile attentato contro la redazione di Charlie Hebdo e termina con gli atroci massacri del 13 novembre scorso a Parigi. La Francia è stata colpita al cuore, e con lei ha pianto tutta l’Europa e tutti noi. Noi ci stringiamo fraternamente ai francesi e a tutti coloro che soffrono, ovunque essi siano. Le foto mostrano quanto è avvenuto dopo – le fughe, i soccorsi, il dolore, lo sgomento – perché quanto stava avvenendo prima era semplicemente la normalità, le immagini che ciascuno di noi e dei nostri figli conserva sul proprio smartphone: una partita, un concerto, una cena con gli amici. E’ un momento difficile, di grande instabilità internazionale: preoccupano, fra le altre cose, le tensioni fra Turchia e Russia, ma non mettono minimamente in dubbio la nostra assoluta determinazione a mantenere la calma e coltivare la ragione e la prudenza. La strada dell’unità internazionale è imprescindibile.
Noi abbiamo il dovere di garantire ai cittadini sicurezza e serenità nella vita quotidiana agendo con determinazione ma anche con quella lungimiranza che in passato troppo spesso è mancata. Le soluzioni alle crisi e ai conflitti in corso sono complesse ma devono necessariamente comprendere una strategia credibile a medio e a lungo termine per colmare i vuoti politici e istituzionali che sono all’origine dei fenomeni attuali: un progetto condiviso regionalmente e internazionalmente che assicuri equamente ad ogni popolazione, ad ogni componente, e ad ogni persona i giusti diritti. Non ci arrenderemo. Combatteremo la barbarie con gli strumenti dello Stato di diritto e della democrazia, proteggendo i diritti fondamentali e la libertà di credo di ogni persona, che sia cittadino, residente, ospite, profugo o migrante.
Un capitolo del libro è dedicato alla “battaglia delle riforme”, e assoluta protagonista – sia della battaglia che del capitolo – è proprio la Ministra Boschi. In Senato abbiamo ben presente la portata storica del cambiamento previsto dalle riforme – lavoro, scuola, pubblica amministrazione e di rinnovamento del Parlamento, che viene coinvolto nella sua interezza – e proprio oggi, ad esempio, c’è stato un interessante convegno dal titolo “Costruire il nuovo Senato” e la firma di un importante Protocollo di Intesa con i Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome. Approfondimenti e collaborazioni che sono utili già oggi, ma che evidentemente mostreranno tutte le loro potenzialità quando le riforme entreranno in vigore.
C’è però una foto che manca in questo libro, e questa mancanza è ben rappresentata dalla mia espressione nell’immagine che chiude il capitolo delle Riforme. Manca la foto dei tre giudici che devono essere eletti dal Parlamento nella Corte Costituzionale. Abbiamo concordato oggi pomeriggio con la Presidente Boldrini di procedere con la trentesima votazione il prossimo 14 dicembre, e da lì in poi ogni sera alle 19. Il Parlamento non può mettere a rischio la funzionalità di un importante organo costituzionale come la Consulta. Come presidenti abbiamo sentito la necessità di non interferire con l’iter della Legge di Stabilità – che prevede l’assenza di lavori in Aula alla Camera per consentire quelli delle Commissioni – e abbiamo quindi deciso di procedere a convocazioni serali che non intralcino i lavori parlamentari. Non si può nascondere che il Parlamento stia dando al Paese una brutta immagine delle Istituzioni rappresentative e della politica. Einstein diceva che “fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi è follia”, possiamo convenire quindi che sia necessario, anche grazie alla pausa imposta dalla Legge di Stabilità, cambiare metodo e sfruttare al meglio questo tempo per trovare il consenso più ampio possibile su una terna di nomi. Il segreto del voto e il quorum di tre quinti impongono una condivisione ampia, all’interno dei gruppi e tra maggioranza e opposizioni, che superi la logica delle aree di riferimento e possa far convergere su nomi, già in campo o da individuare, di riconosciuta professionalità, esperienza e indipendenza.
Voglio sperare, e per quanto nelle mie possibilità lavorerò in questo senso, che prima della fine dell’anno si possa aggiornare questo volume con la foto di una Corte Costituzionale al completo dei suoi 15 membri.
Buon proseguimento.