Il dovere di ascoltare: riconoscere il ruolo della professione di interprete Lis

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Caro Presidente Cardarelli,

impegni istituzionali precedentemente assunti mi impediscono di prendere parte al convegno “Il dovere di ascoltare: riconoscere il ruolo della professioni di interprete Lis”. Mi permetta però di far giungere il mio saluto personale a tutti voi: la vostra Associazione è ormai una realtà consolidata che svolge da quasi trent’anni un lavoro prezioso e professionale. Proprio in questi giorni la Commissione Affari Costituzionali del Senato sta esaminando il Disegno di Legge n. 1151 che pone l’ambizioso e non più procrastinabile obiettivo di individuare gli strumenti necessari per poter rimuovere le barriere che si frappongono tra chi è affetto da disabilità uditiva e gli ambienti della scuola, del lavoro e più in generale della vita sociale. E’ giunta l’ora di operare un cambiamento di approccio culturale: un Paese civile non può sopportare che ad alcuni sia negata la legittima ambizione di essere completamente parte della sua comunità in ragione di una forma di disabilità. Non si tratta solo di assicurare diritti a chi al momento non può goderne pienamente ma anche di dare modo a ciascuno di coltivare il proprio talento, le proprie aspirazioni, i propri sogni e contribuire così al benessere generale della collettività. In questo contesto, che necessita di una riflessione di ampio respiro, si deve volgere l’attenzione anche alla figura dell’interprete Lis, a cui va riconosciuta l’importanza del ruolo che svolge con passione e dedizione. Sono sicuro che l’incontro di oggi, al quale partecipano membri di entrambi i rami del Parlamento, contribuirà ad alimentare il dibattito e a tenere alta l’attenzione su un tema così importante per la vita quotidiana di molti nostri concittadini. A lei e a ciascuno dei partecipanti i miei più calorosi auguri di buon lavoro.