Libano. Qui l’Italia ha dato il meglio di sé

Incontro del il Primo Ministro Libanese, Tammam Salam

Salut al personale italiano del Comando del settore Ovest

Caro Generale Portolano, caro Generale Del Col, carissimi militari,

Permettetemi di confidarvi la mia sincera emozione e il mio orgoglio per essere qui con voi. Vedo con piacere nei vostri giovani volti di donne e uomini forza, serenità, consapevolezza. Ho programmato la mia visita in Libano con due obiettivi.

Il primo, di carattere più personale: portare a voi tutti l’affetto e la riconoscenza del Paese per i sacrifici che affrontate ogni giorno e per l’onore con cui rappresentate in questa terra l’Italia, la nostra determinazione, la nostra identità, la nostra umanità.

Il secondo, politico e strategico: rinsaldare la continuità dei rapporti fra il nostro Paese e il Libano, in un momento difficile, nel quale a vecchi  problemi si è aggiunto l’afflusso di centinaia di migliaia di profughi provenienti dalla Siria e il fenomeno, qui inaspettato e insidioso, del terrorismo. Io seguo molto da vicino i temi internazionali, e con particolare interesse quanto riguarda la sponda sud del Mediterraneo, il mare nel quale svolgiamo un ruolo importante. Ho visitato quest’anno Israele e la Palestina, la Tunisia, il Marocco e adesso ho voluto verificare di persona i risultati del lavoro italiano in Libano, militare e civile.

Ieri l’Ambasciatore Morabito mi ha accompagnato ad una serie di incontri istituzionali di alto livello. Dal Presidente del Parlamento Berri, dal Primo Ministro Salam e da altri interlocutori ho raccolto apprezzamenti non solo sinceri ma anche affettuosi per l’impegno che ha contraddistinto la lunga presenza italiana in Libano. Tutti hanno ribadito sentimenti di profonda amicizia e di grande fiducia che nutrono per il nostro Paese, per il nostro popolo e per chi, come voi, qui applica tutte le proprie energie. E’ questo un capitale geopolitico molto prezioso che dobbiamo all’intelligenza della nostra diplomazia, alla vostra competenza e alla dedizione di tutti.

Dovete essere orgogliosi di questo successo, dovuto alla professionalità e dedizione vostra e di chi vi ha preceduto. Qui l’Italia ha dato il meglio di sé, affiancando le istituzioni e l’esercito con l’obiettivo di contribuire alla stabilità e alla pacificazione del territorio. Il nostro Paese ha investito in Libano risorse importanti, in termini politici, militari e soprattutto umane. Ha mandato in questa terra le sue donne e i suoi uomini migliori. Persone che, come voi, hanno lasciato a casa affetti, amicizie e abitudini di vita consolidate per lavorare al servizio dell’Italia, del Libano, dei diritti delle persone, della pace e della sicurezza internazionale.

La determinazione e la competenza che avete dimostrato qui ogni giorno hanno fatto dell’intervento italiano un riconosciuto modello di eccellenza nella costruzione e nel mantenimento di pace e sicurezza. Gli schemi di stabilizzazione, consolidamento e cooperazione hanno prodotto risultati concreti e preziosi. Non è un caso che, in deroga al principio di rotazione fra i Paesi membri dell’ONU un ufficiale italiano, il Generale di Divisione Luciano Portolano, sia subentrato al Generale di Divisione Paolo Serra, nella carica di Force Commander. Una scelta senza precedenti che è un bel riconoscimento delle nostre capacità politiche, militari, tecniche e di mediazione, e che io considero motivo d’orgoglio per il Paese intero.

Per queste ragioni sono sinceramente felice di essere oggi qui con voi, in questa base militare che ha i suoni, i colori e le sfumature dell’Italia. So quanto sia difficile, soprattutto all’approssimarsi delle festività natalizie, essere lontani dalle famiglie e dagli affetti più cari. È quindi con ancora più affetto che mi stringo a voi in un abbraccio che vuole essere anche un augurio per le festività e per l’anno che sta per iniziare. Grazie a voi io, noi, siamo orgogliosi di essere italiani. Grazie.