Presidente Fabbri, Onorevoli Ministri, autorità, gentili ospiti,
esattamente un anno fa, proprio in questa sala, avevamo preso l’impegno di scrivere e portare all’attenzione del Parlamento un Testo Unico che indicasse un nuovo approccio rispetto al delicatissimo problema dell’amianto.
Sono davvero felice che oggi ci ritroviamo qui per presentare i risultati di un lungo e intenso lavoro della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali, che si è avvalso anche delle competenze dell’Inail e dell’Università degli Studi di Milano. Abbiamo infatti bisogno di unire le forze, di mettere da parte le indecisioni e le contraddizioni che hanno segnato l’approccio dello Stato al tema dell’amianto.
Ringrazio i relatori per aver voluto essere qui oggi. Insieme mandiamo un messaggio inequivocabile assumendoci, tutti, la responsabilità di agire presto e bene. Non è un mistero che il numero delle vittime dell’amianto, delle persone che si ammalano e di quelle che inevitabilmente lo faranno nei prossimi anni stia crescendo. L’impatto sulla collettività, tanto sotto il profilo sociale quanto sotto quello di sostenibilità economica, è impossibile da ridurre a cifre, anche perché riguarda dimensioni che vanno bel al di là dei dati economici. Sebbene sia sicuramente più alta l’attenzione pubblica e la consapevolezza collettiva dei devastanti effetti dati dall’esposizione all’amianto sulla salute, sono ancora molti i cittadini che vivono, lavorano, frequentano edifici o strutture nelle quali è presente questa letale sostanza. Oggi, finalmente, siamo in grado di proporre una revisione normativa complessiva in grado di affrontare tutte le sfaccettature – dalla tutela dell’ambiente alla sicurezza sul lavoro, dalle misure di prevenzione e protezione a quelle previdenziali – di una vera e propria emergenza nazionale.
Finalmente le Istituzioni stanno tentando di colmare questo gravissimo ritardo. In questa Legislatura abbiamo già compiuto alcuni passi considerevoli: penso all’approvazione della legge sugli Ecoreati, all’aumento del Fondo per le vittime contenuto nella scorsa legge di stabilità, ai decreti che a livello ministeriale hanno implementato le norme previste dal “collegato ambientale”. Il mio ruolo istituzionale mi impedisce di entrare nel merito de testo che viene presentato oggi: posso però dire che ritengo profondamente convincente la strategia complessiva indicata. Due anni fa ho incontrato alcuni familiari di vittime dell’amianto: conoscevo il tema come molti cittadini ma mai mi era capitato di toccare con mano la loro tragedia.
Quando Romana Blasotti venne a trovarmi nel mio studio mi disse una frase che non posso dimenticare e che ricordai anche un anno fa, proprio insieme a voi: “ho perso cinque familiari e ormai ho finito le lacrime”.
La sua vita, come quella di tutte le persone che hanno visto soffrire e poi hanno perduto una persona cara, è segnata in maniera indelebile. Agire significa dare dignità al dolore di nonne come Romana e, soprattutto, assicurare ai nostri figli e nipoti garanzie e tutele degne di un Paese civile. Concludo con l’auspicio che nel più breve tempo possibile si possa discutere, approfondire e approvare il Testo Unico. Da parte mia posso assicurarvi che farò tutto quello che il mio ruolo consente perché si possa raggiungere al più presto il risultato auspicato da tutti. Buon lavoro.