E se un ministro sequestrasse degli studenti? #MeglioDiNo

#MeglioDiNo: il video provocatorio e la relazione di minoranza sul caso Diciotti

Il “caso Diciotti” non è il “caso Salvini”, è molto di più. Il punto centrale non è il rapporto tra la Lega e i Cinque stelle – l’unico aspetto davvero approfondito in queste settimane – ma il principio della separazione dei poteri in una democrazia.

Non è importante capire dal voto quanto durerà il governo, ma quanto dureranno i principi fondamentali della nostra Costituzione. Per questo ho scritto una Relazione di minoranza, già depositata agli atti del Senato, che contraddice, punto per punto, quanto affermato dal ministro Salvini e dal relatore Gasparri.

Per far comprendere la gravità del caso ho deciso anche di darne la massima diffusione possibile attraverso una pubblicazione gratuita. Perché sia chiaro che il voto del 20 marzo prossimo avrà conseguenze che andranno ben oltre l’attuale maggioranza e l’attuale Legislatura. Creerà un precedente pericoloso.

Immaginate se un Ministro dell’Interno trattenesse in una scuola 177 ragazzi e ragazze per costringere le associazioni studentesche a interrompere delle pacifiche proteste contro una riforma dell’Istruzione.

Immaginate che si giustifichi dicendo: “Sto solo attuando un punto irrinunciabile del mio programma di Governo”. Immaginate che, dopo lunghe trattative, e solo dopo aver ottenuto dalle associazioni studentesche la rinuncia a qualunque rivendicazione, il ministro decida di liberare quei 177 studenti. Non sarebbe forse un sequestro di persona? Non sarebbe gravissimo?

La stessa cosa – con protagonisti diversi – è accaduta con il “caso Diciotti”.

Impedire il processo a Salvini autorizzerà in futuro un Ministro a utilizzare qualsiasi mezzo, anche il peggiore, per raggiungere il proprio fine politico – a costo della libertà personale, di quella di espressione o di pensiero di qualcuno di noi – senza temere conseguenze sul piano giudiziario.

Col diritto e coi diritti fondamentali non si scherza: non possono le convenienze politiche del momento, magari nascoste dietro il voto di una manciata di sostenitori attraverso una piattaforma web privata, piegare la cultura giuridica e la tutela della Costituzione ad interessi di parte.

Nessuno si stupisca se, da cittadino, mi auguro che il ministro dell’Interno della Repubblica Italiana sia ritenuto innocente rispetto al reato a lui contestato. Da senatore, però, ritengo di fondamentale importanza che a stabilirlo sia la magistratura, e che l’Aula del Senato ribadisca il sacro principio della separazione dei poteri.

Il 20 marzo il Senato vota sull’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro Salvini. Vogliamo davvero creare un precedente così pericoloso? #MeglioDiNo

La relazione di Pietro Grasso è disponibile in forma gratuita su www.MeglioDiNo.it