E’ con vero dolore che apprendo della scomparsa di Gerardo D’Ambrosio: un servitore dello Stato, protagonista della vita civile e istituzionale del Paese. Magistrato capace, autorevole, universalmente apprezzato, è stato in prima linea in inchieste e processi che hanno segnato la vita della Repubblica: dalle inchieste sulla strage di piazza Fontana a quella sul caso Pinelli, dai primi processi di terrorismo all’istruttoria sulla bancarotta del Banco Ambrosiano, sino alle inchieste su Tangentopoli.
La sua riconosciuta competenza e professionalità lo hanno portato fino ai vertici della Procura della Repubblica di Milano, che ha guidato con indiscusso prestigio. Chiusa la sua carriera di magistrato nel 2002 per raggiunti limiti di età, ha proseguito il suo impegno al servizio delle Istituzioni come Senatore della Repubblica dal 2006 al 2013.
Componente della Commissione Giustizia, apprezzato da colleghi di partito e avversari, nonostante i suoi problemi di salute, sino all’ultimo, senza risparmiarsi, si è impegnato da legislatore a difesa dei valori costituzionali con dedizione e passione.
Il Senato ne ricorderà in modo adeguato la figura e il ruolo.
(Foto: Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)