Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione 2017

Vice Presidente Baldelli, care ragazzi, care ragazzi,

è con vera gioia che vi accolgo nell’Aula del Senato per la cerimonia conclusiva di un progetto a cui teniamo molto e che siamo orgogliosi di poter ogni anno rinnovare. “Lezioni di Costituzione” è giunto alla sua decima edizione, un traguardo importante che testimonia il profondo legame che esiste tra il mondo della scuola e il Parlamento. È una collaborazione possibile in virtù della professionalità e della dedizione di molte persone, dal Miur ai dirigenti scolastici, dagli insegnanti ai funzionari del Parlamento: vi ringrazio tutti di cuore. Con molta sincerità voglio dirvi che è sempre emozionante vedere su questi scranni – sui quali si sono sedute alcune delle personalità più importanti della nostra storia – degli studenti come voi: è una immagine meravigliosa che mi dà energia e riempie di speranza.  Siete voi il nostro domani, l’entusiasmo e la passione che avete profuso nel corso di tutto l’anno scolastico mi rassicurano sul futuro della nostra Italia. Attraverso i vostri lavori avete interpretato molti articoli della nostra Costituzione, usando strumenti innovativi e originalità; siete stati bravissimi, ancora una volta mi avete stupito con i vostri elaborati.

La democrazia – che così faticosamente conquistammo alla fine della seconda guerra mondiale – una volta raggiunta, non si può considerare come definitiva: bisogna, piuttosto, impegnarsi, ciascuno secondo le proprie possibilità e competenze, per difenderla e farla crescere. Per questa ragione trovo molto significativo l’incontro tra le parole della Carta costituzionale e la vostra fantasia, la vostra curiosità. È così, infatti, che i suoi bellissimi articoli prendono nuova vita, acquisiscono nuovo vigore, trasmettono la loro forza ideale alla vostra generazione e a quelle che verranno. “Dalle aule parlamentari alle aule di scuola” è la promessa – che oggi reciprocamente ci facciamo – di camminare insieme, di ricordarci sempre di fare la nostra parte, di occuparci l’uno dell’altro: di essere, in breve, una comunità di persone che si riconosce nei valori e nei principi della Costituzione e che si impegna a realizzarli. Sono molto affezionato all’articolo 3, quello che – dopo aver dichiarato che tutti i cittadini sono uguali – conferisce alla Repubblica il compito di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.  La Repubblica siamo noi, tutti noi, cari ragazzi.

Siete qui per ricevere il giusto riconoscimento alla vostra fantasia, al vostro impegno; siete qui anche perché, la giornata di oggi, segna l’inizio di un percorso che vi vedrà protagonisti come testimoni dei principi e delle regole scritte nella nostra Costituzione, che ormai conoscete molto bene. Fate tesoro di questa conoscenza trasmettendola con orgoglio alle vostre famiglie e ai vostri amici: sarete così, in prima persona, motori del cambiamento che ci auguriamo per la nostra Italia, alla quale, troppo spesso, non diamo l’amore e il rispetto che invece merita. Vi capiteranno nella vita momenti di sconforto, momenti nei quali vi chiederete: “ma chi me lo fa fare?”. Non temete: l’importante è trovare sempre il coraggio di provare, e in caso di sconfitta ricominciare da capo, di mettere anima e cuore nelle vostre idee, di rischiare. Non abbattetevi perché non sarete soli. I vostri insegnanti, che vi guidano nel difficile percorso che vi porterà a realizzarvi in futuro, saranno al nostro fianco. Noi saremo al vostro fianco: questa bellissima Aula del Senato è e sarà sempre la vostra casa. Mettetevi in gioco, così come avete fatto in questo progetto, mettendo al servizio di tutti i vostri talenti e la vostra competenza. Guardando i lavori che avete presentato oggi so che avete tutte le carte in regola per avverare i vostri sogni e per cambiare in meglio questo nostro Paese.

In bocca al lupo e grazie!