Cari ragazzi, Caro Presidente Borgomeo, Caro Direttore Neri,
è con grande piacere che ho accolto l’invito a partecipare a questo incontro di “Crescere al Sud” per la presentazione dell’indagine partecipata sulle specificità delle condizioni dei minori che vivono e crescono nel sud del nostro Paese.
Ringrazio Save the Children e Fondazione con il Sud per aver promosso questa straordinaria iniziativa per la protezione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che ha coinvolto ragazze e ragazzi per riflettere sulle difficoltà ma anche sulle opportunità di vivere al Sud. Un grazie davvero speciale a voi ragazze e ragazzi per l’eccellente lavoro di indagine svolto, raccontato e vissuto dal vostro punto di vista e condiviso con le oltre 40 Associazioni e realtà locali che hanno aderito al progetto “Crescere al Sud”.
Il quadro che emerge dalla vostra indagine non presenta molti elementi positivi e indurrebbe allo sconforto. Ma sono certo che insieme alle vostre idee riusciremo a migliorare la situazione.
Sicuramente sempre meno sono le opportunità per i minori del mezzogiorno e sempre più grande il divario con il resto del Paese e l’Europa. Ma gli ultimi dati ISTAT, tristemente confermati dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e dai vari Rapporti delle Organizzazioni internazionali, sono davvero preoccupanti e riguardano tutto il nostro Paese, relegando l’Italia agli ultimi posti delle classifiche internazionali. Molti, troppi, bambini e ragazzi vivono in condizioni di povertà in territori densi di criminalità, dove la disoccupazione e il degrado urbano sono dilaganti, e dove l’abbandono e la dispersione scolastica impediscono di fatto qualsiasi prospettiva per il futuro. Non siamo più di fronte ad un “disagio sociale”; dobbiamo parlare di una vera e propria “questione sociale” da porre al centro dell’attenzione e dell’azione pubblica.
Se esistesse un solo dovere per una democrazia evoluta, questo consisterebbe nel saper offrire a ciascun suo figlio uguali opportunità di crescere, studiare, migliorarsi. Le conseguenze di una mancata protezione e promozione del benessere infantile sono pesantissime. Sappiamo bene che le ripercussioni possono andare dalla compromissione di un corretto sviluppo cognitivo a risultati scolastici scarsi; da aspettative e competenze ridotte a bassi livelli di produttività e reddito; da alti tassi di disoccupazione a una maggior dipendenza dallo stato sociale; dalla diffusione di comportamenti antisociali al coinvolgimento in attività criminali, alla maggiore probabilità di abuso di stupefacenti e di alcool. Oggi è più che mai urgente approvare misure contro la povertà infantile e le disuguaglianze. Sono certo che attraverso il sostegno alle famiglie si possano realizzare progetti efficaci e sostenibili per l’infanzia e l’adolescenza.
Le Istituzioni dovranno necessariamente prevedere politiche che facilitino l’ingresso nel lavoro; l’accesso garantito a servizi di qualità a prezzi accessibili; investire in istruzione ed educazione per dare a tutti uguali opportunità; politiche edilizie e urbanistiche a dimensione di bambino. Occorre mettere al centro dell’agenda il tema dell’infanzia e degli investimenti necessari affinché a tutti sia data la possibilità di crescere uguali. E sono sicuro che la ministra Lanzetta, che tutti ricordiamo sindaco coraggiosissima in una realtà difficile, saprà affrontare questi temi con decisione e con fermezza.
La spesa pubblica, soprattutto quella destinata ai minori, non è un costo ma un investimento fondamentale che ‘paga’ sia in termini di tutela di diritti che in un’ottica di razionalizzazione e risparmio per il futuro.
È in questa direzione che occorre pertanto rimodulare gli obiettivi delle politiche sociali del nostro Paese, lo Stato deve impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini e dei ragazzi. Ma la potenzialità maggiore di queste regioni siete voi, ragazze e ragazzi, che ogni giorno a scuola, con i vostri docenti – che non potremo mai ringraziare abbastanza per l’impegno e la passione che mettono nel loro lavoro aldilà delle tante difficoltà che incontrano – state imparando cosa significhi essere cittadini, state acquisendo una cultura basata sui valori della democrazia e del bene comune, un’educazione civica nel senso più alto del termine. Essere cittadini richiede un impegno intenso e costante, azioni responsabili di ciascuno di noi nella vita quotidiana. È nostro dovere, dovere delle istituzioni dare spazio alla vostra voce, alle vostre istanze, alle vostre esigenze. Ma spetta a ciascuno di voi impegnarsi giorno per giorno, con energia e convinzione, per essere protagonisti e non spettatori del futuro del nostro Paese.
Per questo, ragazzi, vi dico di continuare a sognare, sognate in grande, sognate insieme perché con la forza della vostra onestà e delle vostre idee, potremo sperare di rendere migliore questo nostro, straordinario Paese.
Grazie a tutti voi e buon lavoro.