Questi ultimi giorni sono stati un po’ paradossali. Liberi e Uguali è balzata agli onori della cronaca e della satira, in molti hanno parlato di scissione dell’atomo, di morte annunciata, di progetto fallito. Spazio e visibilità mai concessa prima all’impegno dei parlamentari di LeU contro il Governo.
Non dobbiamo commettere l’errore di negare una realtà sotto gli occhi di tutti: in questi mesi le forze della sinistra faticano a riorganizzarsi, a costruire una alternativa a questo Governo così pericoloso.
Eppure le ragioni che un anno fa portarono alla costruzione di Liberi e Uguali sono ancora tutte attuali. Unire le forze della sinistra, archiviare una stagione politica disastrosa, ripartire da una proposta politica seria, lavorare senza sosta ad un progetto che ambisca a costruire un futuro culturale, sociale e politico opposto a quello che propongono la Lega e il Movimento 5 Stelle.
È ancor più urgente di un anno fa. Ce lo ricordano gli uomini e le donne che – in tutta Italia – hanno generosamente continuato a impegnarsi per queste ragioni. Uomini e donne di tutte le età che, tenacemente, hanno dato vita a 50 comitati territoriali di LeU. Uomini e donne che non si arrendono alle difficoltà.
Li ho incontrati nelle scorse settimane. Abbiamo parlato. Ho visto in loro lo spirito originario di Liberi e Uguali, e, anche, ciò che Liberi e Uguali deve essere nel futuro. Un partito, di sinistra.
Hanno indetto un’Assemblea a Roma, questo sabato. Si incontrano al Teatro Ghione, dalle 10.00, in Via delle Fornaci 37.
Questa comunità il 4 marzo ci ha dato il compito di rappresentarla in Parlamento. Per me, quindi, oltre che un piacere è un dovere esserci.
Mi auguro ci sarete anche voi.
A sabato!