Primo tricolore della Repubblica al comune di Nizza di Sicilia

Sindaco Di Tommaso, caro Giacomo D’Arrigo, Gentili Ospiti,

è con vivo piacere che oggi partecipo alla cerimonia di consegna della copia originale del primo Tricolore della Repubblica da parte di Giacomo D’Arrigo, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani. A lui e a tutti i cittadini di Nizza di Sicilia porgo i miei più calorosi saluti e quelli del Senato della Repubblica. Il Tricolore che oggi viene ufficialmente regalato al Comune di Nizza di Sicilia era stato donato a Giacomo a Reggio Emilia nella cerimonia di apertura dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La decisione di donare questa bandiera al suo comune, così lontano da Reggio Emilia, mi sembra descrivere appieno il significato del sentirsi cittadini e il senso profondo della nostra unione come comunità nazionale. Il Tricolore rappresenta, insieme alla Carta Costituzionale, tutti i cittadini italiani che, da Nord a Sud, si riconoscono nel lungo e a tratti difficile percorso unitario. Faccio mie le parole che l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi pronunciò il 7 gennaio 2004, in occasione della celebrazione della festa del Tricolore:

“Il tricolore è il simbolo moderno di un popolo antico, ricco di cultura, di tradizioni, di arte e di nobiltà d’animo, ma anche sofferente per secoli per la mancanza di una insegna che lo unisse, che rappresentasse la volontà di un destino comune”. 

La bellezza del nostro Paese risiede proprio nella sua straordinaria capacità di essere unito e al tempo stesso plurale. Siamo il frutto di migliaia di storie diverse, di culture che sul nostro territorio hanno avuto la loro origine, di tradizioni locali che vengono tramandate gelosamente di generazione in generazione e, allo stesso tempo, di un più ampio sentire comune. Il nostro Paese è provato da una profonda crisi economica le cui conseguenze sociali sono sotto gli occhi di tutti. Alla politica e alle Istituzioni è assegnato il compito di ideare e realizzare soluzioni in grado di rilanciare l’economia, di combattere la disoccupazione, di tutelare l’ambiente o di migliorare i servizi. Il Tricolore rappresenta la nostra storia, il nostro comune sentire ma, per quanto straordinario, nessun simbolo dura per sempre o esiste di per sé.  In questo senso trovo veramente simbolico ed importante che questa bandiera trovi oggi una nuova casa a Nizza di Sicilia e inizi una “seconda vita”, e di questo ringrazio Giacomo, che qui è stato giovanissimo consigliere comunale.

Circa il 20% degli amministratori locali ha meno di 35 anni e anche a livello nazionale, penso in particolare all’attuale composizione della Camera dei Deputati, abbiamo assistito ad un sensibile abbassamento dell’età media dei decisori pubblici. Questi numeri descrivono una realtà che si sta aprendo a competenze ed esperienze nuove. Le nuove generazioni hanno il privilegio di arricchire il loro bagaglio culturale attraverso il confronto con i propri coetanei europei, di scambiare rapidamente informazioni, di viaggiare, di guardare il mondo da più prospettive. Il grande progetto dell’Unione Europea rappresenta sicuramente un orizzonte che proprio i giovani hanno il dovere di proteggere e coltivare.

Credere in essi non significa solo dare loro credito, ascoltarne le istanze, considerarne il punto di vista ma, soprattutto, coinvolgerli nelle decisioni che riguardano la collettività: affidargli delle responsabilità significa liberare energie essenziali in grado di dare un nuovo significato al nostro comune destino. L’Italia deve tornare a sognare, lo deve fare soprattutto credendo di più nei propri ragazzi perché loro, più di chiunque altro, possono fare tesoro della nostra storia e proiettarla nel futuro.

Grazie.