Sul caso Cuomo

In relazione alla decisione della Giunta delle Elezioni del Senato di concedere al Senatore Cuomo tre giorni per optare tra la carica di Sindaco di Portici e il mantenimento del seggio al Senato, e alle critiche rivolte dal Capogruppo del M5S alla Presidenza di Palazzo Madama, il Presidente Pietro Grasso – al di là di ogni giudizio di valore sulla questione legata al conseguimento del vitalizio – ricostruisce le fasi della vicenda.

Il Senatore Cuomo, proclamato Sindaco del Comune di Portici il 20 luglio 2017, dopo l’elezione in data 11 giugno 2017, è stato convalidato nella prima seduta consiliare del 7 agosto. Ai sensi dell’articolo 18 del Regolamento per la verifica dei poteri del Senato, il Senatore Cuomo ha comunicato la propria situazione al Presidente della Giunta, Senatore Dario Stefano, entro i trenta giorni previsti dalla norma, rimettendo all’organo preposto la decisione circa la sua incompatibilità, peraltro precisando di essere cessato “dalle funzioni e dalla carica di Senatore della Repubblica”.

Il Regolamento per la verifica dei poteri non prevede che delle questioni connesse alle cariche dei Senatori sia investita direttamente la Presidenza del Senato, ma solo l’organismo a ciò preposto, cioè la Giunta delle Elezioni e delle immunità parlamentari. Peraltro, il Presidente del Senato Pietro Grasso, venuto a conoscenza della procedura così avviata, ha immediatamente invitato il Presidente Stefano – con lettera in data 8 settembre – ad anticipare la convocazione della Giunta affinché il procedimento potesse concludersi nel più breve tempo possibile al fine di evitare ogni strumentalizzazione.

La concessione di tre giorni al Senatore Cuomo per esercitare la propria opzione deriva da una autonoma decisione della Giunta della quale la Presidenza del Senato non ha potuto che prendere atto. Naturalmente nulla vieta al Senatore Cuomo di esercitare la sua scelta in tempo utile per darne comunicazione all’Assemblea nella seduta di domani 14 settembre.