Incontro con il presidente afgano Ashraf Ghani Ahmadzai

Il Presidente Grasso accoglie il Presidente della Repubblica Islamica dell'Afghanistan, Ashraf Ghani Ahmadzai.

Il  Presidente  del  Senato  Pietro  Grasso  ha  ricevuto  oggi,  a Palazzo Giustiniani,  il  Presidente  della  Repubblica  Islamica  dell’Afghanistan Ashraf Ghani Ahmadzai. Nel  corso  del lungo e cordiale colloquio, il Presidente del Senato Pietro Grasso  ha  informato  il Capo di Stato afgano che domani l’Aula di Palazzo Madama  discuterà  e  voterà  il Decreto Legislativo relativo alle missioni internazionali. “Mi  auguro  che il Senato vorrà dare un voto positivo e che lei possa così riportare in patria un altro segnale concreto e tangibile – ha sottolineato il  Presidente  Grasso  – del serio e continuativo impegno italiano nel suo Paese  a  supporto della stabilizzazione, dello sviluppo, dei diritti delle persone  e  delle donne, della democrazia e del processo riformatore che si sta coraggiosamente portando avanti in Afghanistan”. Durante  l’incontro  è  stato  sottolineato il prezioso supporto dei nostri militari  nell’ambito delle missioni internazionali ISAF e Resolute Support e  ricordato  il sacrificio dei soldati italiani caduti per la tutela della stabilità dello Stato afgano. Si   sono  evidenziati  i  grandi  benefici  ricevuti  in  Afghanistan,  in particolare   nella   regione  di  Herat,  dalla  presenza  italiana  negli interventi  civili di sostegno allo sviluppo e di costruzione istituzionale e  dello  stato  di  diritto.  Fra  questi il Presidente Ghani ha ricordato l’assistenza nel settore sanitario fra cui l’Ospedale situato nella ex base ISAF   a   Kabul   interamente   gestito  dal  nostro  Paese  e  con  molti professionisti  italiani.

Ha  poi  sottolineato  come si stia compiendo il disegno  di  costruzione  dello  stato  di  diritto  iniziato e programmato proprio dall’Italia. E ha auspicato che prosegua la presenza italiana nella missione Resolute Support. Una  maggior stabilità, ha sottolineato il Presidente afgano, permetterà di continuare  il processo di riforme costituzionali che prevede la lotta alla corruzione,  alla  criminalità  organizzata, il contrasto al terrorismo. E’ stato  approfondito  anche  il  tema  del terrorismo, nelle vecchie e nuove vesti  e  l’impegno  del  governo  per eradicarlo non solo attraverso mezzi militari e di polizia ma anche avvicinando le persone alle istituzioni. L’importante  azione  riformatrice  prevede  anche una valorizzazione delle donne  all’interno  delle  Istituzioni  afgane.  Sono  già  249 le donne in servizio  nella  magistratura  mentre, 4 quelle che ricoprono l’incarico di ministro  nel  governo e la presenza femminile sta aumentando sempre di più anche in Parlamento .