Strage di Parigi. Lettera a Redouane

Gentilissimo dottor Redouane

Desidero ringraziarla per avermi voluto invitare alla manifestazione che avete promosso per domani a Roma in segno di solidarietà per le vittime delle stragi di Parigi e i loro familiari, e di condanna di ogni forma di violenza commessa in nome di Dio e della religione. Impegni istituzionali lontano dalla capitale mi impediscono di essere presente come avrei desiderato, ma sarei felice se volesse consentirmi di partecipare idealmente, condividendo con i partecipanti alcune mie considerazioni.

Sono profondamente grato al Centro Islamico Culturale d’Italia, alle associazioni di ogni estrazione religiosa e culturale, e a tutte le persone che si sono impegnate nell’organizzare questo incontro, rendendosi interpreti di quei valori di libertà, di democrazia e di rispetto della dignità umana e dei diritti umani che uniscono tutti gli italiani e tutti coloro che vivono in questo Paese e lo amano. Rivolgo un saluto di profondo rispetto e affetto agli appartenenti alle comunità musulmane d’Italia e a tutti i partecipanti che con la loro presenza testimoniano la volontà di stringersi gli uni agli altri fraternamente in questo momento difficile.

Oggi proviamo un fortissimo sentimento di identificazione con chi soffre, a Parigi, a Bamako, a Beirut, a Garissa, e ovunque nel mondo persone inermi e incolpevoli vengono trasformate in obiettivi di una furia distruttrice che colpisce ogni persona e tutta l’umanità. Lo sgomento, la paura, il disorientamento che sentiamo possono essere sconfitti solo con l’unità e la ragione, senza cedere al rancore che genera altro odio e altra morte. Noi non ci piegheremo alle ragioni immonde dei terroristi. Noi rigettiamo l’uso perverso della religione e di qualsiasi ideologia per giustificare la violenza. Noi avverseremo la barbarie con la legge, con lo Stato di diritto, con la democrazia, con la giustizia, con la diplomazia, con il dialogo. Noi continueremo ad accogliere chi fugge dalle guerre e dalle persecuzioni. Noi continueremo a tutelare e a promuovere i diritti fondamentali e la libertà di credo di ogni persona, che sia cittadino, residente, ospite, profugo o migrante.

L’Italia, gli italiani e tutti coloro che hanno scelto questo Paese per vivere hanno una speciale responsabilità. Noi da millenni siamo al crocevia della storia e della civiltà. L’Italia, che nel Mediterraneo è immersa per cultura e identità, ha la tradizione del dialogo, della comprensione e del rispetto delle diversità iscritta nella propria essenza. Io credo che da Roma oggi dobbiamo fare partire un messaggio universale di impegno, collettivo ed individuale, per ricomporre tutte le fratture politiche e culturali che sono a fondamento di questa devastante deriva dell’umanità.

Sono certo che questa manifestazione contribuirà a radicare nelle nostre coscienze la capacità di confrontarci con le aspirazioni e le speranze di chi è diverso da noi, e la consapevolezza che oggi non sono in gioco interessi politici o credi religiosi ma il futuro delle generazioni che verranno e il destino dell’umanità intera. Salam!