Cari ragazze e ragazzi,
benvenuti! Sono molto felice di avervi qui oggi e di accogliervi a Palazzo Giustiniani. E’ bello poter passare un po’ di tempo con voi, darvi l’occasione di conoscere da vicino le nostre Istituzioni e parlare insieme della “legge più importante di Italia”, la Costituzione.
Qualche giorno fa, il 4 novembre, abbiamo festeggiato la giornata dell’Unità Nazionale. Come sicuramente avrete già studiato, l’Italia non è stata sempre libera e unita come oggi: ci sono voluti decenni di sacrifici, di lotte e anche di errori per renderci ciò che siamo. La Costituzione, insieme al nostro inno nazionale e al tricolore, è il simbolo di questo lungo e faticoso cammino iniziato dai nostri antenati e giunto fino a noi. Nel 1946, una volta terminata la seconda guerra mondiale e proclamata la nascita della Repubblica, occorreva stabilire delle nuove regole in grado di garantire il buon funzionamento dello Stato e, soprattutto, i diritti e i doveri di ciascun cittadino.
I cosiddetti “padri costituenti” – e con questa definizione troppo spesso dimentichiamo il grande contributo che diedero le 21 “madri” costituenti in quell’Assemblea – riuscirono in questo arduo compito e diedero vita ad un sistema di principi, di idee e di comportamenti da applicare ogni giorno: a scuola, in famiglia, quando fate sport o vi divertite con gli amici. Erano uomini e donne che avevano alle spalle la guerra, venivano da tradizioni culturali diversissime e sostenevano idee politiche talvolta antitetiche: erano avversari ma seppero unirsi nel comune obiettivo di definire una formula di convivenza in grado di dar vita a quel “processo in continuo svolgimento” che è l’esercizio della democrazia. Fecero un lavoro difficilissimo: misero da parte le differenze e gli egoismi, personali e di parte, nel nome dell’appartenenza ad una stessa base di valori.
In questo sforzo furono guidati da tre grandi principi: l’utopia, l’ambizione, la responsabilità. Fateli vostri ora che state crescendo e ogni volta che sarete chiamati a scegliere della vostra vita: abbiate l’utopia di realizzare grandi obiettivi, anche se chi vi sta intorno dice che non è possibile, coltivate l’ambizione di riuscire dove altri hanno fallito e di esprimere tutte le vostre potenzialità, ma non dimenticate mai che siete responsabili di ciascuna vostra azione, nei confronti di voi stessi e di chi è toccato dalle vostre scelte.
Sono davvero contento che Vincenzo Spadafora, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, vi abbia regalato questo libro utile e divertentissimo, l’ultima avventura di Geronimo Stilton, “La Costituzione italiana raccontata ai ragazzi”. Perché è molto importante che voi siate consapevoli delle regole del nostro stare insieme: solo così potrete infatti diventare bravi e onesti cittadini, realizzare i vostri sogni e, insieme, rendere più bella e giusta la nostra Italia. Voi siete molto giovani, avrete tutto il tempo di conoscere approfonditamente la storia e il significato più complesso della nostra legge fondamentale. Già da ora però potete, anzi dovete, iniziare ad avventurarvi, magari in compagnia di un simpaticissimo topo, nella sua anima, racchiusa nei primi 12 articoli, quelli che definiamo “Principi Fondamentali”.
Geronimo Stilton è sicuramente più bravo e divertente di me nello spiegarveli; a dire la verità sono un po’ invidioso perché quando avevo la vostra età non ho potuto contare su un amico così simpatico che mi raccontasse la Costituzione. Nonostante questo mi piacerebbe potervi dire perché, a mio parere, ognuno di quei principi, che non possono essere in alcun modo modificati, è così bello e importante. Non voglio essere troppo lungo, quindi vi citerò solamente 2 dei 12 articoli di cui parla il libro.
L’articolo 2 ci pone subito di fronte al tema dei diritti inviolabili, che la Repubblica riconosce e garantisce, ma – attenzione – non senza citare immediatamente dopo i “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. I diritti non vengono da soli, vengono subito messi in relazione ad alcuni doveri cui un cittadino non può sottrarsi. E’ come se la nostra carta fondamentale volesse subito darci una lezione che possa essere applicata a tutti gli aspetti della nostra vita: non esiste diritto senza dovere, non esiste risultato senza sforzo, non esiste vittoria senza impegno.
Ho sempre trovato poi emozionanti le parole e la chiarezza dell’articolo 3, quello in cui si dice che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Sapete cosa vuol dire? Che non importa se avete dei vestiti più belli o di che colore sia la vostra pelle, o, ancora, cosa pensate e in cosa credete: siamo tutti uguali e tutte le opinioni hanno pari dignità; significa che dobbiamo far tesoro della diversità di ognuno, senza farci spaventare, tutti i giorni. Forse penserete che non sia così facile andare sempre d’accordo con tutti o arricchirsi delle differenze che ci sono tra le persone. Per questo l’articolo 3 ha una seconda parte, quella in cui si dice che ” è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese“. Anche se sembrano parole simili, differenze e disuguaglianze non sono la stessa cosa. Le prime appartengono alla personalità, alle radici e alla storia di ciascuno di noi, e vanno conosciute e valorizzate, le seconde invece sono dettate da differenze economiche o da pregiudizi, e per crescere e migliorare vanno ridotte o eliminate, al fine di essere davvero una comunità plurale ma al tempo stesso unita.
Guardandovi vedo ragazzi molto giovani che sono a metà nel loro percorso di formazione scolastica e altri invece che sono già all’università. La Costituzione si rivolge a ciascuno di voi: l’Italia di domani dipenderà da voi e dalla vostra capacità di rafforzare e difendere i valori della nostra Carta. Spero che la giornata di oggi e questo viaggio in compagnia di Geronimo Stilton rimangano impressi a lungo nella vostra mente e nei vostri cuori anche quando sarete diventati adulti. Ciascuno di voi avrà un ruolo nella società: ingegnere, astronauta, medico, meccanico, magistrato, operaio, commerciante, calciatore, giornalista, politico, chissà che cos’altro. Non importa: qualunque cosa sarete da grandi non potrete mai fare a meno dei diritti che vi sono riconosciuti, ne tanto meno ignorare i doveri da rispettare. La Costituzione e i suoi principi fondamentali vi appartengono, tocca a voi applicarli nella vita di tutti i giorni, custodirli se qualcuno li minaccia, farli conoscere ai vostri amici e, perché no, ricordarli ai vostri genitori. Il Senato, così come le altre Istituzioni, è la vostra casa, qui sarete sempre i benvenuti. Anzi, per rendere questa giornata ancora più importante, vi invito a visitare una sala particolare che si trova proprio in questo palazzo: il luogo dove la nostra Costituzione è stata firmata. Ci andremo dopo insieme.
Cari ragazzi vi auguro il meglio e vi ringrazio per essere qui oggi, con la vostra allegria, i vostri sorrisi, le vostre speranze.