Il rigore che Bruxelles ci ha imposto in questi ultimi anni per combattere la crisi economica ci ha forse fatto dimenticare perché siamo stati, sin dal principio, una delle nazioni che più ha creduto nel grande progetto politico, sociale ed economico dell’Europa unita.
L’Europa non è e non deve essere solo mercato comune e moneta unica: dopo la seconda guerra mondiale è stata fortemente voluta per essere il luogo della tutela e della crescita di libertà, eguaglianza, giustizia e solidarietà.
A maggio voteremo per il rinnovo delle sue istituzioni e a noi sarà affidata, nel secondo semestre del 2014, la presidenza dell’Unione: sono convinto sia fondamentale sfruttare questa occasione per iniziare quel percorso di rinnovamento che, nei prossimi 5 anni, dovrà dare nuova linfa vitale all’orizzonte di pace, prosperità e democrazia insito nel sogno europeo. Siamo tutti chiamati a pensare al futuro dell’Europa: il nostro impegno principale è quello di garantire un futuro alle giovani generazioni.