Ripenso a quella sera di un anno fa e al lunghissimo attimo di attesa tra l‘apertura della loggia di San Pietro e le sue prime parole. Papa Francesco sciolse la tensione del mondo che era li ad aspettarlo con un grande sorriso dicendo, semplicemente, “buonasera!”.
Averlo incontrato ad Assisi è stato straordinario: un uomo semplice, dotato di una dolcezza fuori dal comune e in grado con il suo solo sorriso di infondere speranza.
La Chiesa sta vivendo una rivoluzione velocissima: l’istituzione più antica di tutte, con duemila anni di storia alle spalle, ora guida un cambiamento epocale. Ciò deve spingere anche le nostre istituzioni a ripensare in una nuova forma i suoi riti, il suo funzionamento, il suo modo di rappresentare i cittadini. Dobbiamo superare la paura, avere coraggio e trasmettere fiducia e speranza. Il nostro scopo deve essere costruire il futuro del paese, guardare alle prossime generazioni, non alle future elezioni.