E’ con profondo dolore che ho appreso la notizia della scomparsa di Claudio Abbado. Oggi perdiamo uno dei maggior protagonisti della vita artistica e culturale degli ultimi decenni. Nella sua vita, dedicata costantemente con straordinaria passione alla musica, ha avuto la responsabilità della direzione stabile e musicale delle più prestigiose istituzioni musicali del mondo, dalla Scala di Milano, alla Berliner Philharmoniker, alla London Symphony Orchestra. Instancabile fondatore di orchestre giovanili, profuse tutto il suo impegno per la divulgazione e la conoscenza della musica anche a favore dei giovani e delle categorie sociali tradizionalmente più emarginate, inaugurando alla Scala di Milano i concerti per studenti e lavoratori.
Il suo soggiorno in Venezuela, dove la musica ha una profonda valenza sociale, lo convinse che la musica potesse essere lo strumento in grado di salvare i giovani da un futuro di povertà e criminalità. Per questo, tornato in Italia, lanciò il progetto del Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili in Italia, che quest’anno si è esibito in Senato in occasione del tradizionale concerto di Natale. La sua nomina a senatore a vita ha rappresentato il dovuto riconoscimento di un lungo e tenace impegno nel mondo della cultura e del sociale. L’Italia perde un grande uomo, ma la sua figura e la sua testimonianza civile continueranno a costituire un motivo di ammirazione e orgoglio per il nostro paese.