Cari amici, gentili ospiti,
è con vivo piacere che oggi ospitiamo la cerimonia di presentazione del volume contenente gli atti del convegno internazionale sul tema “Amintore Fanfani, storico dell’economia e statista”.
Questa opera raccoglie alcuni accurati saggi che fanno luce sulla complessa e articolata figura di Fanfani.
La lettura di questo libro consente di seguire il percorso accademico e intellettuale dello studioso e, allo stesso tempo, di ripercorrere l’attività politica dello statista Fanfani, protagonista indiscusso della storia delle nostre Istituzioni, e in particolare di quella parlamentare.
Ed è proprio su questa lunga e poliedrica attività che intendo, oggi, soffermarmi. L’impegno di Fanfani muove dalla ricostruzione post-bellica, attraverso la Costituente, e prosegue fino quasi all’inizio dell’era dalla globalizzazione.
Fede, moralità e tenacia hanno sostenuto ogni sua attività politica e governativa.
Grazie alla sua capacità di visione e alla sua determinazione ha potuto realizzare straordinari programmi di intervento pubblico a sostegno dell’occupazione e delle classi meno abbienti. Primo fra tutti il piano di edilizia popolare “Ina-casa”, del quale seguì con estrema attenzione non solo l’iter di approvazione da parte delle Camere, ma anche tutti le fasi successive della sua attuazione; in seguito, il piano per lo sviluppo della scuola.
L’ampiezza dell’orizzonte culturale ha contraddistinto tutta la sua attività di storico dell’economia e di uomo politico. In Fanfani il convinto meridionalismo coincise con un forte europeismo, perché l’Europa unita rappresentava per lui il compimento del movimento dei popoli che aveva condotto alla formazione degli Stati nazionali, il punto d’approdo di quel percorso che in Italia aveva trovato il suo momento decisivo nello sbarco dei Mille.
Oggi essere qui, in questa sala (che fu proprio Fanfani, come Presidente del Senato, a scoprire e a valorizzare), ha un importante significato, visto che una parte rilevante del suo straordinario percorso politico e istituzionale si è svolta tra Palazzo Giustiniani e Palazzo Madama.
Egli fu, infatti, Presidente del Senato per ben 5 legislature, dalla quinta alla nona, e all’Istituzione dedicò un intenso lavoro di riforma e regolamentazione, ancora oggi pienamente in vigore, al fine di valorizzare le funzioni parlamentari e di adeguarle alle rapide trasformazioni della società e all’internazionalizzazione delle decisioni politiche.
Per tutte queste ragioni, desidero rinnovare i miei sinceri ringraziamenti a quanti hanno collaborato alla realizzazione di questa pubblicazione. E’ un libro prezioso che conferma l’attualità dell’insegnamento di una tra le figure più significative della nostra storia repubblicana, alla quale guardare con ammirazione e deferenza.
Grazie.