“Paolo Borsellino parla ai ragazzi” è in libreria

Una vita in 57 giorni. Una lettera lasciata a metà. Una testimonianza civile per le nuove generazioni.

Copertina “Paolo Borsellino parla ai ragazzi” (Feltrinelli Editore)

Il 19 luglio 1992 Paolo si sveglia molto presto e dedica le prime ore di quello che sarà il suo ultimo giorno agli studenti di un liceo di Padova che non era riuscito a incontrare. Il giudice racconta ai ragazzi il momento che sta vivendo e, con il poco tempo che ha a disposizione, risponde in parte alle loro domande sul suo lavoro di magistrato e sulla mafia. Poi l’esplosione di via D’Amelio. E la lettera non viene terminata. A distanza di quasi trent’anni ho deciso di riprendere simbolicamente quella penna e completare la missiva alla luce dei cambiamenti avvenuti, dei miei ricordi e della mia esperienza.

“Paolo Borsellino parla ai ragazzi” (Feltrinelli Editore) è per i più giovani affinché sappiano sempre scegliere da che parte stare, e allo stesso tempo è dedicato ai docenti impegnati ogni giorno nell’educazione ai valori costituzionali.

Partendo dalle parole di Borsellino, ho fatto un viaggio nel tempo per raccontare la storia del pool, un gruppo di amici e colleghi, una parte della mia storia personale, ma soprattutto un pezzo importante di storia italiana.

Abbiamo bisogno di raccontare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi chi erano realmente Paolo Borsellino e Giovanni Falcone: uomini eccezionali nel lavoro e dai valori incrollabili, ma non eroi irraggiungibili, esempi che ancora oggi possono essere presi a modello.

Incontro tanti studenti ogni anno e tutti mi rivolgono la stessa domanda: cosa possiamo fare noi? La risposta è nelle parole di Paolo, quelle del discorso rivolto agli scout in memoria di Giovanni e attorno cui ruota il racconto, pronunciato ventotto giorni dopo la strage di Capaci:

“La lotta alla mafia (…) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità”.

Nonni, zii, genitori: tramandiamo queste parole e l’esempio di Borsellino e Falcone ai più piccoli, fin da subito. Sono certo che, col loro impegno, sapranno rendere migliore il nostro Paese.